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La mia creazione è intitolata "diamoci una mano" e prevede un intreccio di mani del colore blu freddo, del viola livido di chi si affanna e di chi spera. Mani che si arrampicano, si dimenano attraverso le gambe della sedia sia anteriormente che posteriormente, in quest'ultimo caso le mani si arrampicano sino allo schienale della sedia, che è stato ribassato allo scopo di rendere la seduta meno stabile e meno comoda, per rinforzare il senso di precarietà voluto al fine di non far rilassare troppo un eventuale fruitore, in modo che i pensieri non abbandonino la sua mente e che la riflessione continui.
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