recensioni Stefania Sabatino
Presentazione di Umberto Celentano (Direttore del Museo Mineralogico Campano)
Recensione scritta e pubblicata in occasione della mostra personale "Frammenti" tenutasi nelle sale del Museo di Vico Equense (NA), 2008.

Stefania Sabatino nelle sue opere pittoriche con forme femminili sinuose ed allo stesso tempo vitali ci rammenta, anche nella scelta dei titoli dei dipinti, il nostro indissolubile rapporto con la materia, in primis con l'acqua ed il fuoco. Il blu di alcune tele, racchiuso in conturbanti espressioni anatomiche, può essere letto come efflusso di acqua che assume il suo ruolo di linfa vitale per la nostra esistenza. Lo stesso si può dire delle varie tonalità di rosso che nei frammenti di corpi femminili richiamano i flussi magmatici o i pi� delicati rosa e viola che si associano alle calde tonalità delle rodocrositi e delle fluoriti esposte nel museo.
Non possiamo poi sottacere lo stretto rapporto, quasi carnale, che l'artista instaura con la terra. Ecco raffigurato il calpestio dell'erba a piedi scalzi, la ricerca di energia che risalga dal sottosuolo e si insinui nel corpo umano attraverso i sottili fili della fibra vegetale, e la mano che si protende dalla roccia fluorescente, metafora di un ritorno nel magma primigenio da cui derivano gli elementi chimici di cui tutti siamo composti.
Ed, infine, il rapporto con la "nostra terra", il tufo, che richiama alla mente il Vesuvio e gli altri vulcani dell'area flegrea, che in un artistico totem Stefania Sabatino trasforma e modella in una serie di mani protese in una affannosa e contorta risalita verso l'alto, analoga al tragitto del fluido magmatico che si fa spazio nella roccia e che come esso alla fine esplode con stupefacente vitalità.
Umberto Celentano
© 2012 stefaniasabatino.it