|
Il Museo, magistralmente gestito dal direttore Umberto Cementano, prosegue così il dialogo da tempo intrapreso con il mondo dell'arte, peraltro già evidenziato negli ultimi anni anche da rari reperti litici dove gli uomini primitivi hanno testimoniato la loro evoluzione intellettuale. Ora, come nuova ed interessante tappa di questo fil rouge con l'arte, il Museo ha aperto le sue sale alle tele ed alle sculture di Stefania Sabatino che in esse ha profuso tutta la sua energia di ricerca già esternata in altre prestigiose rassegne nazionali ed in particolare nel comprensorio vesuviano.
Stefania Sabatino nelle sue opere pittoriche con forme femminili sinuose ed allo stesso tempo vitali ci rammenta, anche nella scelta dei titoli dei dipinti, il nostro indissolubile rapporto con la materia, in primis con l'acqua ed il fuoco. Il blu di alcune tele, racchiuso in conturbanti espressioni anatomiche, può essere letto come efflusso di acqua che assume il suo ruolo di linfa vitale per la nostra esistenza. Lo stesso si può dire delle varie tonalità di rosso che nei frammenti di corpi femminili richiamano i flussi magmatici o i più delicati rosa e viola che si associano alle calde tonalità delle rodocrositi e delle fluoriti esposte nel Museo.
|